Home » Parchi e Riserve » Il Parco nazionale della Sila

Il Parco nazionale della Sila

Il Parco nazionale della Sila si estende tra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro e fu uno dei primi cinque parchi ad essere istituiti, nel 1967. Rappresenta un vero e proprio connubio tra la natura primordiale, la forza della terra e l’uomo, tanto da essere stato riconosciuto patrimonio dell’UNESCO.

Il Parco è formato da tre parti: la Sila Grande, la Sila Piccola e la Sila Greca.

La Sila Grande rappresenta il fulcro del Parco e rientra per lo più nella provincia di Cosenza, dove si estendono ricchissime foreste di conifere e grandi praterie, intervallate da numerosi bacini artificiali come il Cecita, l’Arvo, l’Ampollino, l’Ariamacina e il Votturino. La Sila Grande ospita una delle più grandi foreste dell’Italia Meridionale, la foresta di Fossiata. Uno dei luoghi più interessanti e suggestivi della Sila Grande è il Bosco di Fallisto, dove è possibile ammirare pini grandissimi e animali come il lupo appenninico, il capriolo, il daino, le puzzole, i tassi, le lontre, gli aironi, ma anche l’aquila o il picchio nero. Luogo di particolare interesse della Sila Grande sono i paesi di Lorica, Camigliatello e Villaggio Palumbo. Sono tre località che offrono al turista la possibilità di praticare gli sport invernali, attraverso moderni impianti di risalita e piste da sci da fondo e discesa, o suggestive passeggiate diurne o notturne con le ciaspole; sono anche l’ambiente ideale per effettuare tutto l’anno visite a musei; dedicarsi a percorsi naturalistici e passeggiate a piedi, in bicicletta e a cavallo. Lorica è anche sede di due manifestazioni culturali che si tengono nel periodo estivo: un festival di musica “Transumanze-SilaInFesta”, e un festival di letteratura e filosofia “Incontri Silani”.

Molti sono i centri abitati che costellano la Sila Grande; uno dei più importanti è San Giovanni in Fiore, in cui il turista potrà visitare la splendida Abbazia Florense e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Caratteristico è il piccolo borgo di Acerenthia, borgo abbandonato, in cui il turista potrà visitare numerosi resti medievali.

La Sila Piccola, invece, rientra per lo più nella provincia di Catanzaro, e costituisce la parte meridionale dell’Altopiano Silano. Si presenta particolarmente affascinante e suggestiva e ospita incontaminate valli fluviali (Torrente Soleo, Fiume Tacina), con una rigogliosa vegetazione caratterizzata da foreste di conifere, distese di castagno, ontano e frassino, boschi di pini, faggi e abeti bianchi. Nella Sila Piccola ci sono numerose aziende artigianali per la lavorazione del ferro e la tessitura con telai a mano, aziende di ovini e bovini; tutto ciò concede al turista di poter apprezzare a pieno la tradizione.

Nel paese di Taverna, il turista può apprezzare le numerose opere del pittore calabrese Mattia Preti. Luogo di particolare interesse turistico della Sila Piccola è Villaggio Mancuso, che è il punto di riferimento per tutti coloro vogliano passare una piccola vacanza in un posto salubre e tranquillo, a stretto contatto con la natura, dedicandosi alla pratica di numerosi sport o a lunghe passeggiate nei boschi a piedi o in bicicletta.

Il Parco nazionale della Sila è un’area che offre, quindi, al turista: la possibilità di entrare a stretto contatto con la natura selvaggia e incontaminata; la possibilità di visitare caratteristici paesini montani, particolarmente ospitali; e l’opportunità di praticare numerosi sport e dilettarsi in divertenti parchi avventura.

La Sila Greca, infine, è il territorio compreso tra la Piana di Sibari, la Sila Grande e la provincia di Crotone. La Sila Greca è caratterizzata da boschi di latifoglie, da conifere e dal pino laricio, che è il rappresentante più in vista del territorio; è attraversata dal fiume Trionto, che un tempo era navigabile, e da diverse fiumare. Il territorio della Sila Greca è particolarmente ricco di piante officinali e la più importante è la liquirizia. Dai tempi più antichi, la liquirizia fu portatrice di enormi ricchezze per la Calabria e, intorno al 1700, il Duca di Corigliano aprì la prima fabbrica che si occupava della lavorazione di questa pianta. Oggi, paesi come Rossano e Colopezzati sono famosi per le numerose fabbriche di liquirizia, che viene esportata in tutta Italia e nel mondo.