L’ex-convento dei padri domenicani, ormai in rovina, era formato da cinque chiostri, la chiesa era quattro campate ed aveva sei cappelle laterali. Era quindi una struttura imponente di cui i resti più consistenti si riferiscono alla parte inferiore della facciata della chiesa barocca, mentre rimangono tutte le strutture portanti fino all’altezza del piano terra. In epoca barocca è stato uno dei più ricchi e famosi conventi domenicani d’Europa ed uno dei santuari più frequentati nel meridione. Circa a metà del Settecento, il viaggiatore britannico Henry Swinburne annotava che circa 1500 donne presunte indemoniate si recavano annualmente in pellegrinaggio a Soriano.
Il convento venne raso al suolo dal terremoto del 1783, il convento poté essere ricostruito, più modestamente, in un’area dell’antico edificio solo all’inizio dell’Ottocento.
Oggi le imponenti rovine del convento e della chiesa di San Domenico rappresentano il più importante monumento del comune, nonché una delle più terribili memorie del sisma del 1783 in Calabria.